Tibet Day

Dichiarazione di Bruno Mellano (Presidente di Radicali Italiani) e Igor Boni (Segretario dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta):

A poco più di un mese dall’apertura dei giochi e durante un nuovo colloquio tra tibetani e cinesi giungono nuovamente accuse infamanti e inammissibili indirizzate alla cosiddetta ‘cricca del Dalai Lama’. Accuse ridicole ed evidentemente false che dovrebbero vedere l’insorgere delle diplomazie di tutti i paesi che hanno a cuore la causa dei tibetani e, più in generale, la causa della democrazia, dei diritti e del diritto in Cina. In questa situazione chiediamo fermamente che il Governo italiano assuma una posizione netta e annunci immediatamente la non partecipazione alla cerimonia di apertura, lasciando da parte per una volta riflessi scontati che non avrebbero altro risultato se non sprecare l’ultima occasione possibile per affermare quanto non sia accettabile ciò che è accaduto e accade in Tibet e in Cina.

La decisione di Radicali Italiani, ribadita da una Mozione particolare approvata dallo scorso Comitato Nazionale, di lanciare una grande mobilitazione in vista dell’inizio delle Olimpiadi di Pechino assume, di giorno in giorno nuovi contorni.

Domani giovedì 3 luglio, parteciperemo alla manifestazione indetta da numerose associazioni pro-Tibet in programma dalle ore 12 davanti a Montecitorio, per chiedere al Governo italiano una presa di posizione chiara relativamente alla partecipazione dell’Italia alla cerimonia inaugurale delle Olimpiadi: senza aperture vere al dialogo, non si può partecipare.

Domenica 6 luglio, in occasione del compleanno del Dalai Lama, celebrato in tutto il mondo dalle comunità buddiste e tibetane,vi saranno appuntamenti a Milano ed a Cologno Monzese. Noi radicali saremo in varie città italiane, in particolare a Bologna con Matteo Mecacci ed a Torino, in occasione del rally Torino-Pechino, ma soprattutto a Spoleto, con Marco Pannella. Nella città del Festival dei due mondi, nel pieno dello svolgimento della Kermesse culturale internazionale, saremo lì a festeggiare i 73 anni di Tenzin Gyatso anche per richiamare l’attenzione sulla figura del Dalai Lama, che deve essere percepito dai cinesi come la soluzione del problema Tibet e non, come purtroppo continuano a denunciare, la causa dell’instabilità politica dell’altopiano tibetano. Le accuse farneticanti al Dalai Lama di essere “un pericoloso terrorista separatista” qualificano il regime cinese e non certo il leader buddista

Martedì 8 luglio, ad un mese dall’inizio delle Olimpiadi di Pechino, abbiamo indetto un “Tibet Day” che assume in questo contesto una rilevanza ancora maggiore. Chiediamo a tutti i cittadini e alle istituzioni di ogni livello di essere parte attiva in questa lotta e non semplici spettatori della probabile ennesima sconfitta del diritto, della giustizia, della tolleranza e della democrazia.”.