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ImmagineIl 20 marzo è iniziata la raccolta di firme a sostegno della Proposta di iniziativa popolare sul “Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell’eutanasia” per suscitare un dibattito parlamentare sul tema del fine-vita. Ne abbiamo parlato con Bruno Mellano, politico e attivista dei Radicali.
La raccolta di firme per la proposta di legge è iniziata già da un paio di settimane – ci spiega Mellano – con un invio a tutti gli 8100 comuni italiani da parte dell’associazione Luca Coscioni del materiale utile. Speriamo che questa volta, anche alla luce dei cambiamenti che ci sono stati in Parlamento, la proposta possa essere uno strumento valido ed efficace, corredata dalle 5o mile firme per poter innescare, proprio dentro il Parlamento, quel dibattito sull’eutanasia e sul testamento biologico che fino ad ora non siamo riusciti a far decollare, neanche nel momento della grande attenzione sul caso Welby o in quello Englaro. Il Parlamento se ne è occupato solo per fare steccati cercando di fare una norma contro il testamento biologico. Con questa proposta di legge, con calma e attenzione ora vorremmo cercare di costringere il Parlamento ad affrontare un tema che non è più prescindibile dalla lotta politica.

Qualcuno dice che ci sono temi più importanti per il Parlamento: cosa ne pensa?
Sicuramente i tempi sono convulsi, c’è grande difficoltà, c’è un impasse politica non indifferente. Ma se il Parlamento comincia a discutere di temi concreti e trovare delle soluzioni per le questioni aperte, forse potrebbe essere l’unico modo per innescare alleanze, in modo chiaro. Chi non vede la realtà dell’eutanasia clandestina nel nostro paese e la necessità di regolare il fine vita e dare delle risposte ai tanti cittadini che lo chiedono, è la stessa classe politica che pensa di risolver i problemi con dei giochetti di partito. Questa è una battaglia di gente che crede in delle idee. ma non per imporle agli altri, ma per permettere a tutti di esprimere sé stessi. Con tutti i parlamentari che abbiamo , non credo sia impossibile fare una commissione che si occupa di questo tema, per poi farlo arrivare in aula e al voto. Il problema del Parlamento è farlo funzionare, non evitare di discutere i problemi.

I cittadini sembrano sempre più favorevoli ad un fine-vita dignitoso
Le statistiche ufficiali, anche se non sono mai illustrate nei grandi talk show televisivi,  dicono che una maggioranza dei cittadini è favorevole ed interessata, disponibile e favorevole ad una regolamentazione: i cittadini pensano che una legge, buona e chiara, che permetta a ciascuno di fare le proprie scelte individuali sia molto meglio rispetto agli interventi non regolamentati.

La raccolta di firme: come procede nel cuneese?
La proposta di legge ha l’obbligo di avere 50mila firme in sei mesi. Abbiamo cominciato con una serata a Cavallermaggiore, cercando di creare momenti di dibattito e confronto, anche di opinioni diverse, e di poter dare la possibilità di apporre la propria firma per chi sarà convinto di farlo. Nel frattempo abbiamo dato forza all’iniziativa nazionale. Sappiamo benissimo che un conto è l’invio del materiale e l’altro l’effettiva disponibilità delle segreterie comunali a mettere a disposizione i moduli vidimati dal segretario comunale all’attenzione del pubblico. Per ora a Saluzzo, Cuneo, Cavallermaggiore, Fossano, Trinità, Alba, Bra, Mondovì, Dronero, Borgo San Dalmazzo, Savigliano, e a Villafalletto sono per certo disponibili in segreteria comunale i moduli: si può andare facilmente, leggere la proposta di legge e firmare. Noi faremo una serata con un gruppo di giovani di Dronero, venerdì 10 maggio con Mina Welby e speriamo con altri interlocutori in modo da creare un bel dibattito. La risposta dei sindaci e degli amministratori del cuneese è stata bella e ricca.

Quante firme fino ad ora?
Il dato è molto capillare e diffuso, la campagna è appena cominciata, ma terminerà il 14 settembre 2013. So che anche in provincia di Torino ci sono stati molti banchetti con una buona risposta. Non è così facile, per fare la raccolta firme ci vanno molte pratiche burocratiche. La partecipazione democratica è garantita dalla Costituzione, ma non certo facilitata dalle istituzioni.

Intervista rilasciata a Radio Beckwith Evangelica il 15/04/2013

Dichiarazione di Bruno Mellano, Presidente di Radicali Italiani:

Nel leggere le parole pronunciate ieri a Cuneo, come riportate oggi dalle agenzie, dalla Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, richiesta in un dibattito pubblico di commentare la vicenda di Eluana Englaro, Bruno Mellano, Presidente di Radicali Italiani, ha così commentato:

“La Presidente Mercedes Bresso conferma, ancora una volta, il suo approccio laico alla politica ed al ruolo istituzionale che ricopre, ricordando semplicemente che le leggi sono da rispettare e le sentenze da applicare. Per tutti. In primo luogo per chi rappresenta le istituzioni democratiche. Soprattutto quando i casi sono difficili e delicati.

Occorre però precisare e ribadire che, senza informazione e senza reale controllo dei cittadini sull’attività parlamentare, mentre la legislatura precedente è stata completamente bloccata, questa legislatura è purtroppo solo in grado di produrre una normativa che, come già avvenuto con la fecondazione medicalmente assistita e la legge 40, negherebbe, nel regolamentarlo, lo stesso diritto alla scelta individuale con il testamento biologico e le disposizioni di fine vita.

Purtroppo se il centro-destra, con poche eccezioni, tende a presentarsi come la mano legislativa dell’Oltretevere, il centro-sinistra ed il partito democratico hanno, su questi temi in particolare, una indeterminatezza di linea politica ed una varietà di posizioni che però, immancabilmente, si traducono in ossequio ai diktat delle gerarchie della chiesa cattolica.

Mercedes Bresso è, e per fortuna continua ad essere, una bella eccezione, ma è appunto un’eccezione. Le istanze modernizzatrici, laiche, liberali, in una parola democratiche hanno bisogno di una forte ed organizzata presenza radicale per poter contare, altrimenti anche le dichiarazione della Presidente Bresso saranno soltanto mere testimonianze di un altro possibile.”

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